Capacità di integrazione ottica di materiali CAD/CAM
Per un‘eccellente integrazione ottica di inlay monolitici CAD/CAM nei tessuti duri del dente naturale occorrono materiali che abbiano una reale dinamica di luce. Per questo motivo, oltra alla fedeltà cromatica, il materiale deve presentare anche traslucenza, fluorescenza e opalescenza simili a quanto si osserva in natura. Se un materiale soddisfa tutti i parametri principali, è possibile un'integrazione perfettamente armoniosa. Nel quadro di uno studio i partecipanti sono stati invitati a valutare visivamente l'integrazione ottica di inlays in diversi materiali CAD/CAM sotto quattro fonti luminose standardizzate. L'odontoiatra PD Dr. Jan-Frederik Güth riferisce nella seguente intervista sugli aspetti principali di questo studio.
DV: Quali criteri deve soddisfare un materiale restaurativo, per integrarsi visivamente in modo armonioso nella sostanza dentaria residua?
PD Dr. Jan-Frederik Güth: Oltre a forma, superficie e idoneo colore è sicuramente essenziale una traslucenza naturale del materiale. In particolare la trasmissione della luce analoga al modello naturale rende possibile un'integrazione ottica armoniosa. Ma anche altri parametri ottici, come opalescenza e fluorescenza, influiscono sull'aspetto naturale della riabilitazione.
DV: In uno studio ha esaminato la qualità dell'integrazione visiva di diversi materiali restaurativi. Come ha proceduto?
PD Dr. Jan-Frederik Güth: Abbiamo realizzato restauri parziali geometricamente identici in differenti materiali e li abbiamo fotografati in modo standardizzato e sotto illuminazione variabile. Abbiamo quindi sottoposto le fotografie a odontoiatri e odontotecnici perché valutassero l'integrazione ottica dei materiali rispetto al dente naturale.
DV: Quali informazioni sull'integrazione ottica di VITABLOCS e VITA ENAMIC hanno croncretamente evidenziato i test?
PD Dr. Jan-Frederik Güth: In condizioni di luce diurna gli inlay monolitici hanno mostrato una buona integrazione ottica e i professionisti non li hanno praticamente distinti dalla sostanza dentaria. Con illuminazione indiretta i materiali non hanno presentato differenze, ma si distinguono rispetto ai tessuti duri circostanti.
DV: Per quanto riguarda i materiali esaminati dove si sono rilevate le maggiori differenze e a cosa sono riconducibili?
PD Dr. Jan-Frederik Güth: Abbiamo verificato evidenti differenze nella fluorescenza dei materiali esaminati. Rispetto ad altri materiali la ceramica feldspatica VITABLOCS Mark II e la ceramica ibrida VITA ENAMIC, indipendentemente dal colore, presentano un’ottima integrazione. Lo studio è stato eseguito tuttavia solo sulla base di un dente di riferimento e i denti naturali mostrano ovviamente diversi gradi di fluorescenza.
DV: Quali raccomandazioni si possono dedurre dai risultati dello studio per la routine quotidiana in studio per ottenere risultati otticamente validi?
PD Dr. Jan-Frederik Güth: Soprattutto nel caso di riabilitazioni monolitiche, noi odontoiatri dobbiamo conoscere molto bene le proprietà ottiche dei materiai CAD/CAM. Ciò va molto oltre la corretta determinazione del colore del dente e la scelta dell’idoneo colore del blank. Sono certo che con una corretta scelta del materiale, già oggi siamo in grado di ottenere risultati monolitici estetici nel settore posteriore, se teniamo conto di parametri come la traslucenza e la fluorescenza.
DV: Per la riabilitazione protesica dei pazienti cosa devono considerare i clinici per garantire una buona e riproducibile integrazione ottica nella sostanza dentara residua?
PD Dr. Jan-Frederik Güth: Traslucenza ed effetto cromatico sono influenzati dallo spessore del restauro. Anche il composito di fissaggio è determinante per una trasmissione ottimale della luce nella sostanza dentaria residua da parte del restauro e viceversa. Tendenzialmente uso blanks CAD/CAM traslucenti e più chiari, e modifico l’effetto cromatico con compositi di fissaggio più cromatici e fluorescenti.
Relazione 11/18
PD Dr. Jan-Frederik Güth
Monaco, Germania
Fig. 1: Nella cavità del dente test sono stati fissati provvisoriamenre con glicerina in gel inlays in differenti materiali CAD/CAM.
Fig. 2: Fotografie sull'integrazione ottica di VITABLOCS e VITA Enamic sotto diverse fonti luminose.
Progetto: Questo studio è un progetto comune del PD Dr. Pascal Magne (Herman Ostrow School of Dentistry, USC, Los Angeles) e del PD Dr. Jan-Frederik Güth (Poliklinik für Zahnärztliche Prothetik, LMU, Monaco). Obiettivo era esaminare il comportamento ottico di restauri monolitici parziali, geometricamente identici, in differenti materiali CAD/CAM su un dente test naturale, al fine di fornire indicazioni pratiche per un'integrazione ottica di successo. Risp. 6 odontoiatri e odontotecnici hanno valutato le fotografie standardizzate di 18 differenti restauri con una scala da 1 (ridotta integrazione ottica) a 4 (restauro non visibile) sotto diverse fonti di luce.
Fonte: PD Dr. Jan-Frederik Güth
Relazione: Studio pubblicato in Int J Esthet Dent 2016; 11:394-409
Source header picture: Jorge Carro Juraez